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Il contesto attuale delle PMI italiane
Le piccole e medie imprese (PMI) italiane, fulcro dell’economia nazionale, si trovano ad affrontare un periodo di grande incertezza. La crescente instabilità geopolitica e l’inflazione hanno già messo a dura prova la loro resilienza. Tuttavia, l’ombra di nuovi dazi commerciali imposti dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti sulle materie prime provenienti dalla Cina e da altri Paesi extraeuropei potrebbe rappresentare una minaccia ancor più grave. Secondo un’indagine condotta dall’Institute of Applied Economic Research (I-AER), il 74% delle PMI italiane dipende in modo critico dall’importazione di materie prime asiatiche, rendendo il sistema produttivo nazionale particolarmente vulnerabile a eventuali ritorsioni commerciali.
Le conseguenze dei dazi sulle PMI
Se da un lato l’Unione Europea sta considerando l’introduzione di dazi per proteggere le proprie industrie, dall’altro gli Stati Uniti, sotto la guida dell’amministrazione Trump, sembrano pronti a inasprire ulteriormente la propria politica protezionistica. Le dichiarazioni di Trump riguardo ai nuovi dazi sulle auto importate, con un possibile aumento dei prezzi di 2.500-3.000 euro entro il 2025, pongono interrogativi inquietanti per il settore automobilistico e per le PMI ad esso collegate. Le conseguenze di tali misure potrebbero estendersi ben oltre il settore automobilistico, influenzando anche i prezzi dei ricambi e dei componenti, con effetti a cascata su tutta la filiera produttiva.
Il mercantilismo europeo e le sue implicazioni
Stefano Fassina, economista e presidente dell’associazione Patria e Costituzione, offre una lettura critica di questa situazione. Secondo lui, i dazi rappresentano il frutto di un mercantilismo europeo ormai al tramonto. Questa ideologia, basata sulla massimizzazione delle esportazioni come via principale alla ricchezza di una nazione, ha mostrato i suoi limiti. Mentre le istituzioni europee promettono una reazione ferma alle mosse statunitensi, le PMI italiane si trovano in una morsa che rischia di compromettere la loro competitività. Con un sistema produttivo fortemente dipendente dalle importazioni e un contesto internazionale sempre più volatile, il rischio è che molte aziende, già in difficoltà, possano essere costrette a ridimensionarsi o, nei casi peggiori, a chiudere i battenti.