Arte fiera 2025: un viaggio tra tradizione e innovazione artistica

La manifestazione bolognese celebra 50 anni di arte con un'edizione ricca di novità e ritorni prestigiosi.

Un bilancio della manifestazione

Arte Fiera, la storica manifestazione bolognese, si prepara a celebrare un traguardo significativo: i suoi 50 anni di attività. Sotto la direzione artistica di Simone Menegoi, l’edizione del 2025 si presenta come un’opportunità per riflettere sul percorso intrapreso e sulle sfide affrontate, specialmente in un periodo segnato dalla pandemia. Menegoi, insieme al direttore operativo Enea Righi, ha lavorato instancabilmente per restituire alla fiera il suo ruolo di riferimento nel panorama dell’arte contemporanea italiana.

Ritorni e novità tra le gallerie

La selezione di gallerie per l’edizione 2025 è un chiaro segnale della vitalità del mercato dell’arte in Italia. Con il ritorno di nomi prestigiosi come Raffaella Cortese e Giò Marconi, la fiera si arricchisce di nuove presenze, tra cui la galleria britannica Herald St., che promette di aprire a sviluppi internazionali. Questo mix di tradizione e innovazione è fondamentale per attrarre collezionisti e appassionati, sia italiani che stranieri, che vedono in Arte Fiera un appuntamento imprescindibile.

Un focus sulla performance e sull’arte emergente

Un elemento distintivo di questa edizione è l’attenzione alla performance, che si concretizzerà in una collaborazione con la Fondazione Furla. L’artista Adelaide Cioni, nota per le sue creazioni coreografiche, presenterà una performance inedita presso il Padiglione de L’Esprit Nouveau, un’opera architettonica di Le Corbusier. Inoltre, la nuova sezione ‘Prospettiva’, dedicata agli artisti emergenti e curata da Michele D’Aurizio, offre una piattaforma per le nuove voci dell’arte contemporanea, arricchendo ulteriormente l’offerta della fiera.

Il contesto del mercato dell’arte in Italia

Nonostante le difficoltà globali e le incertezze geopolitiche, il mercato dell’arte italiano mostra segnali di resilienza. Menegoi sottolinea come, a livello medio-basso, il mercato risenta meno delle crisi internazionali, con molti galleristi che tornano a investire in questo settore. La fiera non è solo un luogo di vendita, ma anche un’importante occasione di dialogo e scambio culturale, contribuendo a rafforzare la comunità artistica locale e internazionale.

Scritto da Redazione

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