Riforma fiscale e operazioni straordinarie: novità del D.Lgs. 192/2024

Analisi delle modifiche fiscali introdotte dal D.Lgs. 192/2024 sulle fusioni societarie

Introduzione alle modifiche fiscali

Il D.Lgs. 192/2024, noto come Riforma dell’Irpef e dell’Ires, ha apportato significative modifiche alla disciplina fiscale delle operazioni straordinarie, in particolare per quanto riguarda le fusioni tra società. Queste novità si concentrano su aspetti cruciali come la riportabilità delle perdite fiscali e il test di vitalità, elementi che influenzano profondamente le decisioni strategiche delle imprese.

Riportabilità delle perdite fiscali

Una delle innovazioni più rilevanti riguarda l’articolo 172 del Tuir, dove il comma 7 è stato integralmente rivisitato. In caso di fusione, la riportabilità delle perdite è ora limitata al valore economico del patrimonio netto della società che le ha generate, come stabilito nella relazione giurata di stima. Questa modifica rappresenta un cambiamento significativo rispetto al precedente regime, che si basava sul patrimonio netto contabile. La necessità di considerare il valore economico introduce una nuova dimensione nella valutazione delle fusioni, costringendo le aziende a riconsiderare le loro strategie fiscali.

Test di vitalità e nuove disposizioni

Il test di vitalità, che deve essere superato dalla società che riporta le perdite, ora si basa sui ricavi e le spese dell’esercizio precedente alla fusione, piuttosto che su quello in cui la fusione è stata deliberata. Questa modifica elimina ambiguità e facilita la pianificazione fiscale, rendendo più chiaro il percorso da seguire per le aziende. Inoltre, il nuovo comma 7-bis introduce la facoltà di presentare un interpello disapplicativo all’Amministrazione finanziaria, un’opzione che prima era obbligatoria, semplificando ulteriormente il processo per le imprese.

Riallineamenti e affrancamento delle riserve

Il D.Lgs. 192/2024 ha anche riformato la disciplina dei riallineamenti, limitando l’opzione di riallineamento alla dichiarazione dell’anno in cui è stata effettuata l’operazione. Inoltre, l’imposta sostitutiva è ora fissata a due aliquote, semplificando il calcolo e l’applicazione. Un altro aspetto significativo è l’introduzione dell’affrancamento straordinario delle riserve, che consente alle aziende di affrancare i saldi attivi di rivalutazione con un’imposta sostitutiva del 10%. Questa opportunità offre alle imprese una strategia per gestire le riserve in sospensione d’imposta, rendendo più flessibile la loro pianificazione fiscale.

Conclusioni sulle nuove normative fiscali

Le modifiche introdotte dal D.Lgs. 192/2024 rappresentano un passo importante verso una maggiore chiarezza e semplificazione nel panorama fiscale italiano. Le aziende devono ora adattarsi a queste nuove regole, valutando attentamente le implicazioni delle fusioni e delle operazioni straordinarie. La riforma non solo impone un ripensamento delle strategie fiscali, ma offre anche opportunità per ottimizzare la gestione delle perdite e delle riserve, rendendo il contesto imprenditoriale più dinamico e competitivo.

Scritto da Redazione

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Riforma fiscale 2024: novità sulle operazioni straordinarie e fusioni